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Condividere. Dividere-con. Significa che se ho una torta, non la mangio tutta da solo, la offro pure a qualcun altro. In teoria ciò che condivido dovrebbe appartenermi, altrimenti non sarei altro che un ladro, anche se un ladro altruista.
Dal momento che condivido e non vendo, posso decidere a chi offrirne una fetta. In parole povere nessuno può mettersi in fila e dire “io ero prima di lei” oppure “io pago di più” in quanto la condivisione si fonda su un principio di gratuità.
Chi condivide sa che la parte che gli spetta diminuisce: la torta non è più interamente sua.
Ora questo accade con una torta o un appartamento, un bene materiale insomma, ma possiamo dire la stessa cosa per un’informazione o un’idea?
Seppure fossimo noi gli autori di entrambe, condividendo, diminuirebbe la parte che ci spetta?
Non credo, anzi credo che in questo caso ne aumenterebbe la risonanza e sicuramente la forza di persuasione, in quanto consentirebbe ad entrambe – idea o informazione – di raggiungere un numero maggiore di persone.
Ma questo ha cambiato la natura della condivisione? L’ha resa per questo non gratuita?
In teoria no, ma in pratica è quello che tutti i social media fanno offrendosi prima come strumenti di condivisione gratuita e poi trasformando la gratuità della condivisione in commercio. Non mi riferisco alla pubblicità per la quale qualcuno paga e viene pagato a sua volta. Mi riferisco al principio del “condividi” / ”share”, poi trasformato in “sponsorizza il tuo post”. Ma se il pubblico l’ho scelto io (ricordate la torta?) e l’informazione/idea è mia, perchè dovrei pagare per condividere? Inoltre perchè se condivido una foto a sua volta condivisa pubblicamente da un fotografo starei violando il diritto di autore, se il nome del fotografo e il sito web dello stesso vengono citati come fonte ed io non lucro sulla foto, anzi contribuisco alla sua diffusione/risonanza?
Facebook, Twitter, Linkedin, etc. avrebbero avuto lo stesso successo se invece del tasto “condividi” avessero scelto il tasto “compra”? E tu avresti “comprato” con la stessa leggerezza informazioni e idee? Non ti saresti chiesto come mai ti vengono proposte immagini, opinioni, informazioni, che confermano i tuoi gusti e le tue idee, solo per invogliarti a “comprarne” di più? Non ti saresti stancato o peggio ammalato mangiando tutti i giorni, durante ogni pasto, budino al cioccolato, per quanto sia il tuo dolce preferito?
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Confrontarci con idee diverse dalle nostre ci consente di sviluppare senso critico. Cambiare idea una volta appurati i fatti non ci rende incoerenti, ma persone mature. Non riduciamo la nostra conoscenza delle cose alle opinioni degli altri, un libro ad una citazione, un filosofo ad un concetto, un fotografo ad uno scatto, un pittore ad un dipinto. Lasciamoci trasportare dallo scatto all’intera antologia dell’autore, dalla citazione al libro, dall’opinione ai fatti. Accettiamo il pezzo di torta se ci piace, ma chiediamo la ricetta per conoscerne gli ingredienti, verifichiamo se con gli stessi ingredienti riusciamo a rifarla, proviamo a farla meglio se possibile e ricambiamo la cortesia condividendo qualcosa di nostro.
Antonella Foderaro
NB: A proposito ti sei accorto/a che la pagina Facebook “Filosofi per caso – Il blog” è stata hackerata? Se ci leggi qui, sicuramente si e sai dove trovarci ^___^