
Fotogramma tratto da Blade Runner 2049
Argomentare, cioè dare ragioni e prove delle proprie convinzioni con l’intento di convincere un interlocutore, è solo uno dei fini della scienza argomentativa. Ogni giorno, senza neppure farci caso, argomentiamo. Lo facciamo quando in coppia o con amici dobbiamo decidere in quale ristorante cenare, a scuola quando dobbiamo difendere una nostra idea, in un negozio quando dobbiamo per esempio spiegare ai clienti perchè il nostro prodotto o servizi sono migliori o se siamo clienti capire quali vantaggi possiamo aspettarci da un acquisto.
In breve, prima di convincere gli altri, argomentiamo con noi stessi dandoci ragioni per le quali credere, scegliere, decidere e agire. Ovviamente se tutti ragionassimo allo stesso modo e avessimo gli stessi valori ed usassimo gli stessi criteri di valutazione, faremmo tutti le stesse scelte. Ecco perchè capita di trovare la pizzeria che tutti considerano “migliore” sempre piena. Ed ecco perchè, quando in presenza di persone con valori diversi, argomentiamo se non per convincere quanto meno per giustificare le nostre scelte.
Avere opinioni e valori diversi è più che legittimo, così come lo è argomentare in loro difesa. Tuttavia ci sono argomenti che seppure convincenti non sono validi perchè falsi, fondati su menzogne e/o manipolazioni dei fatti. Da questo tipo di argomenti dobbiamo essere in grado di difenderci in quanto potrebbero portarci ad errori di valutazione, a scelte sbagliate con conseguenze gravi a breve o lungo termine.
Come fare a riconoscere se un argomento è basato su una manipolazione dei fatti oppure su menzogne? Bisogna prima di tutto indagare i fatti. Purtroppo non sempre questo è facile perchè le informazioni spesso sono ambigue, distorte o contrastanti. Ecco che imparare a riconoscere la veridicità delle fonti dalle quali ricaviamo le informazioni che usiamo per credere, scegliere, decidere e agire diventa una piorità.
In un recente studio pubblicato sulla rivista internazionale ASLIB Journal of information management, Foderaro e Lorentzen (2022) chiariscono quanto sia sempre più comune usare fonti scientifiche per argomentare. Tuttavia gli autori mettono in guardia su come anche fonti scientifiche possano essere usate per dare forza a falsi argomenti oppure presentate come scientifiche senza esserlo. Dibattendo le cause e le conseguenze del cambiamento climatico infatti, alcuni utenti dei social media (nel caso specifico Twitter), presentavano grafici privi di fonte come scientifici oppure allegavano figure tratte da pubblicazioni autorevoli, usandole in maniera opposta al fine per il quale erano state prodotte. Manipolare fonti scientifiche per sostenere i propri argomenti è una pratica sempre più diffusa nella comunicazione digitale Foderaro e Lorentzen (2022) , resa ancora più rischiosa dal fatto che essendo tali pubblicazioni spesso leggibili solo a pagamento, diventa difficile per l’utente privo di sottoscrizione, verificare la fonte e la verità dell’argomento.
Ecco perchè sia lo studio delle fonti, in particolar modo quelle scientifiche, quanto quello degli argomenti dovrebbe essere considerato una priorità nelle scuole e nell’educazione permanente del cittadino. Questo se si ha a cuore lo sviluppo del pensiero critico degli studenti e si agisce nella tutela della democrazia.
Antonella Foderaro
Bibliografia
Foderaro, A. and Lorentzen, D.G. (2023), “Argumentative practices and patterns in debating climate change on Twitter”, Aslib Journal of Information Management, Vol. 75 No. 1, pp. 131-148. https://doi.org/10.1108/AJIM-06-2021-0164
Foderaro, A., & Gunnarsson Lorentzen, D. (2022). Facts and arguments checking: investigating the occurrence of scientific arguments on Twitter. In Proceedings of CoLIS, the 11th. International Conference on Conceptions of Library and Information Science, Oslo, Norway, May29 – June 1, 2022. Information Research, 27(Special issue), paper colis2230. Retrieved from http://InformationR.net/ir/27-SpIssue/CoLIS2022/colis2230.html https://doi.org/10.47989/colis2230