Nella migrazione dei giorni si delineano le tessere che compongono l’esistere. Il presente rappresenta un punto mobile a indicare un duplice senso allo scorrere del tempo. Così spiccano il volo stormi di eventi in direzioni opposte. Da un lato esperienze di vita, assemblate ad arte, rendono la tarsia di ciò che è stato sempre più ricca, corposa, piena; dall’altro attese, speranze e desideri costituiscono la materia odorosa dove intingere il pennello per affrescare lo spazio di quel che sarà. Le due componenti, appendici di un unico nucleo, figlie della stessa madre bizzarra, sono in corrispondenza continua, intessute in modo simbiotico con chi, generandole, le tiene in vita. Pian piano il presente avanza accorciando la durata del futuro, aumentando la lunghezza del passato. E i giovani giorni estrosi, vivaci e ribelli invecchiano nel travolgente movimento del divenire. Pertanto, fiaccati e stanchi, nel rispetto delle leggi sovrane che la natura impone, si abbandonano, adagiandosi nella segreta culla della memoria.
Maria Lucia Tarantino