
John Knox predica il sermone funebre di Regent Moray da una finestra nella cattedrale di St. Giles, Edimburgo. Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Knox_Window.jpg
Esiste un proverbio che recita: “Chi disprezza compra”. L’ho sempre interpretato nel senso che chi disprezza segretamente vorrebbe qualcosa non in suo possesso, un po’ come la volpe con l’uva. Ultimamente però vedo che sempre più persone disprezzano le opinioni degli altri e mi chiedo cosa significhi. Mi viene più facile pensare che vorrebbero che la loro opinione valesse quanto o più di quella degli altri o ricevesse più consensi. Oppure sono convinti di avere una visione delle cose, una sorta di ”verità” per qualche motivo preclusa agli altri. Disprezzare è esplicitamente porsi al di sopra delle cose, persone, animali che si disprezzano, un sentirsi loro in qualche modo superiore.
Esiste anche il disprezzo verso i comportamenti, in questo caso, chi disprezza non dirige il proprio giudizio nei confronti delle persone, quanto verso le loro azioni. Si disprezza la spregevolezza dell’azione e per riflesso si prova un senso di disgusto verso la persona che la compie. Mentre disprezzare azioni e comportamenti è legittimo, disprezzare le persone (agenti che direttamente o indirittemante ne sono la causa) è sempre un modo di affermare la propria superirorità. ”Io non farei (non avrei mai fatto) una cosa simile!” dice o pensa con indignazione chi disprezza la persona.
Personalmente disprezzo molte azioni umane, troppe per farne un elenco, poco edificanti per farne anche qualche esempio, tuttavia ho sempre timore quando sento germogliare in me il disgusto per la persona, perchè credersi migliori e superiori agli altri, non ha mai aiutato nessuno a vedersi realmente per ciò che si è.
Chi disprezza le opinioni degli altri raramente lo fa in maniera esplicita, tranne che sui social dove usare profili anonimi per attaccare persone ed istituzioni senza argomentare in maniera comprensibile è ormai la prassi. È più comune invece che si usi la tattica del falso ascoltatore. Il falso ascoltatore ti pone domande fingendosi interessato alle tue risposte, poi però siccome ritiene fermamente che la sua opinione sia migliore, più profonda, più vera, più calzante della tua, ti ripropone la propria interpretazione attaccando qualcosa di secondario che hai detto, perchè comunque, nel campo delle opinioni, tutto è discutibile e niente è dimostrabile.
Questa sorta di scambi, sempre più comuni, per alcune persone sono l’unico modo di interagire con gli altri. Un vero spreco di energie per chi cerca il dialogo e non il confronto o l’indottrinamento, per chi vorrebbe ricevere e dare. Disprezzare alla fine ci rende incapaci di dialogo con noi stessi e con gli altri. Campioni della sottile arte del monologo o della meno sottile predica da pulpito, come preferisco chiamarla.
Antonella Foderaro