6 commenti

  1. CCC

    Credo che questa realtà non sia soltanto siciliana, ma riflette la situazione di tutta l’Italia. La Sicilia è solo in breve anticipo sui tempi. E’ impensabile, nel 2012, discriminare le persone per qualsiasi ragione, in fondo siamo tutti nella stessa barca. Nessuno se ne sta fuori al freddo e al gelo senza motivo. I mass media, come sempre, sono ammucchiati altrove, per seguire una vicenda grave, ma sicuramente meno importante, dimostrando quanto sono manipolati e manipolanti. Finché ci sono persone che la pensano come te… può transitare.

  2. Viky

    Sono pienamente d’accordo con te, ormai non esiste informazione libera dal gossip o dalla manipolazione di forze fuorvianti. Berlusconi ha dato il suo imprinting per cui potremo studiare la notizia prima e dopo l’epoca berlusconiana! Gli autotrasportatori sono solo l’inizio di un lungo percorso di sofferenze e privazioni che andranno sempre a pesare sulla gente onesta che vive di lavoro. L’evasione fiscale a noi l’hanno da sempre insegnata i ricchi e tra di essi i politici in prima fila. Qualsiasi movimento di resistenza, purchè pacifico, è democratico, forse protestare e scioperare è l’unico diritto che ancora ci rimane, ma perchè sia efficace non può essere solo un episodio isolato, nè in un’isola e basta, torniamo a quei valori che tanto ci vogliono fare dimenticare: solidarietà, partecipazione, comunità. Senza cadere però negli errori orrori della Lega, già bastano loro a far ridere il mondo 😉

    Bella la battuta finale sulla “merce” che non può transitare!

  3. Carissima Antonella, faccio solo una precisazione: la vera controinformazione non si fa per moda e non lede chi non ha voce, al contrario è dalla parte dei lavoratori, di tutte le fascie deboli e non lancia giudizi su ciò che non conosce ma si sforza di comprendere. Io seguo e faccio controinformazione e ti posso assicurare che esistono persone che tengono siti molto seri a riguardo.
    Detto questo ti dico che il tuo articolo è molto lucido e condivisibile.
    Non conosco la situazione della Sicilia ma qualcosa di simile era accaduta a Reggio Calabria durante nei moti del ’70.Si tratta una pagina di storia poco conosciuta anche da noi stessi reggini tanto che molti hanno scambiato e tuttora scambiano per rivolta fascista quella che è stata la rivolta di un popolo che lottava per i suoi diritti che gli venivano usurpati.

  4. Torno e ritorno per dare una lettura sempre + approfondita di questo [tuo/ma anche mio] “punto di vista”.

    Chi ha voce davvero oggi? I lavoratori che rivendicano i diritti sono trattati sempre peggio e strumentalizzati nei neuroni che fanno fatica a distaccarsi dai media che hanno preso ormai possesso della dignità di tutti noi.
    Dicono che il periodo di crisi porta necessariamente ad un cambiamento, a delle migliorie. Ci credo, ma fino ad un certo punto, soprattutto in questo bruttissimo periodo dove la meritocrazia ha abbandonato il suo vero senso.
    Positivo è tuttavia che la gente (i briganti, ma altro che briganti, perchè sono coloro che ci aprono le frontiere ad una rivoluzione di rivalutazione epocale!!!) finalmente ha iniziato a prendere i cosiddetti forconi, e le persone intorno non sono infastidite, ma solidali…. se poi vogliamo vedere e porre attenzione al “singolo” che senza un prodotto fa storie… beh, allora ancora “non abbiamo capito nulla”; ma non è questa la rivoluzione epocale, appunto, è il disinteresse di chi guarda e ascolta a non guardare ed ascoltare ciò che per forza vogliono farci credere che tutta ‘sta sommossa è sbagliata.
    [Ed appoggio il lavoratore stremato e usurato dalle tasse e dalle spese che servono a mentenere solo la casta…]

    Grazie, Foderà. Con stima, Glò

  5. Elena

    Da lontano tutte queste voci sulla mia terra mi spaventano. Non vorrei tornare a breve per trovarla cambiata. Ho firmato anch’io la petizione per il licenziamento dei cuccettisti, e vedo che oltre la sensazione che suscita l’idea dei traporti fermi e delle auto senza benzina, nulla si muove seriamente per risolvere la situazione. Qui non arriva nulla di tutto ciò, non può essere una guerra separatista.

  6. Cara Antonella è veramente bello leggerti e sentire passione e dolore in quello che scrivi, succede così raramente, proprio tu che dai sempre tanto spazio a tutti noi, non ne dai altrettanto a te stessa, eppure qui hai fatto per me della vera Informazione o Controinformazione chiamala come vuoi.
    Io mi trovavo in Grecia quando movimenti simili a quello dei forconi e con in testa gli autotrasportatori hanno cominciato a fermare il Paese. I supermercati vuoti, i distributori senza benzina, le code, sono diventati parte della vita della gente e anche in Grecia si diceva che dietro c’era la destra e anche la mafia, ma presto a protestare arrivarono i pensionati, le casalinghe, e tutto il popolo, inclusi i cani (divenuti poi famosi nel web). Leggendo il tuo articolo ho capito che anche in Sicilia il popolo è sceso in piazza non per preservare dei privilegi (come forse fanno gli autotrasportatori) ma per reclamare il diritto di esistere e di vivere una vita dignitosa e allora poco importa chi ha acceso la miccia, tra l’altro non è che quelli che si chiamavano indignati fossero liberi da influenze esterne, almeno in Italia, e si sono lasciati criminalizzare in un batterdocchio.
    Hai ragione poi quando affermi che certe merci transitano più facilmente di altre, ma fuori dall’Italia invece sono conosciuti e apprezzati proprio dignità, tenacia e coraggio dei siciliani tanto da rendere fieri tutti gli italiani

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