Le lotte sono idee da proteggere in evidente contrasto con un’alterità. Tuttavia, la mia identità è l’autentica versione di me stesso o è soltanto un composto ricavato da un processo inarrestabile? La natura delle cose fa il suo corso e spesso questo corso non è altro che un’infinità di deviazioni, divisioni. Percepire il mondo non è l’orizzonte degli eventi, dove lo spazio-tempo determina il mio io, il sentire si dilata all’interno di un microcosmo denso di emozioni, un mare talmente profondo da mutare quello che sono in un frammento di universo. Dunque, il mio divenire è una casa in costruzione, una dimora che si rinnova continuamente arredando il tutto con ricordi e accadimenti. Ciononostante, un frammento è sempre parte di qualcosa che è stato e che inevitabilmente sarà esule, di se stesso e del futuro. Così la parte che sono è una crisalide pronta a divenire, nel susseguirsi del tempo, nel decadere del cambiamento. Si è la sostanza di un distacco, l’unicità dell’essere una diversità con il passato. Eppure il passato fluisce in ogni gesto, in ogni pensiero come lo stampo di un giocattolo esposto in vetrina. La mia autenticità è l’originale versione di me stesso? Il sentirsi inadeguati o piccoli congegni di poco valore non fa che plasmare il linguaggio in un copione da recitare. Se la menzogna dipinge le parole con decisione e tenacia, quello che sono sarà sempre una difformità di me stesso, un essere straniero di ogni identità. Le lotte sono idee da proteggere in evidente contrasto contro l’illusione di essere qualcosa di diverso così la mia versione sarà il mio autentico essere?
Francesco Colia
Pensavo, iniziando a leggere, alle lotte delle idee. E non alle lotte come idee.
Di noi stessi. Delle nostre identità.
Che sono ognuno dei tanti piccoli elementi particolari, figli, a volte, di infiniti cambi di prospettive o direzioni. Ma anche la somma di tutti.
E, nel momento presente, il totale da questo me stesso. Differente dal momento appena trascorso, ma diverso anche dal momento che sta per arrivare.
E per non stare perennemente in lotta con noi stessi e con le idee che abbiamo di noi stessi, basta consapevolezza l’idea, anzi il fatto, che abbiamo molteplici identità che fanno di noi quello che siamo o appariamo. A volte serenamente in pace. Altre tumultuosamente in lotta.