Posso ancora saltare nel buio sperando che la vita benevola mi accolga su un letto di morbide foglie, che il vuoto, bugiardo, abbia un fondo sincero sta volta, che curi ferite bambine dai lembi inspessiti dal tempo?
Forse potrei credere che è l’ora di Giobbe, quando passata la prova tutto sovrabbonda e l’ingratitudine tace e si fa riverenza.
E se fosse l’ultima illusione di un’anima ingenua?
Basteranno le lacrime poi e i lamenti a sfamare l’attesa di chi, costretta nell’ombra, crede che tu non sia quel vuoto bugiardo che temi?
Dal buio alla luce, destinazione auspicabile, ma anche la luce accecando inganna e scegliere è solo un istante che si dibatte tra le sponde di una necessità inesorabile.
Tra dubbi inevitabili, domande e risposte logiche, lungimiranza e prudenza, umane paure, lacrime, inganni e irrisolvibili perché, forse amare è semplicemente credere.
Antonella Foderaro