“Per uscire da determinate situazioni, non sempre occorre
affidarsi al senso più ovvio. Spesso dobbiamo affidarci
ad altre cose…” (Aurora Scotto Di Minico)
Ci sono ferite che non possono guarire. Ferite che nessun ticchettio, nessun rintocco del tempo può sanare. Questi squarci nel cuore non hanno rimedio o cura. Niente più potrà colmare quel solco, il vuoto rimarrà lì come un buco nero al centro dell’universo ed a fasi alterne farà sentire il suo peso gravitazionale sul resto dell’anima. Però i buchi neri non sono solo distruttori. Il loro più grande potere è quello di creare attraverso la concentrazione gravitazionale di masse di energia, nuove stelle, nuovi Soli. E così l’irreparabile ferita può creare vita.
Ogni dolore porta con se un messaggio ed in quest’ultimo è racchiuso il senso di ogni avvenimento. Il caso non esiste è solo un’invenzione della mente umana che cerca instancabilmente di fuggire da ciò che non può provare. Ogni evento ha un suo significato, e significato non intende assolutamente un “Fine”! Il Fine è qualcosa di più complesso, un passo successivo in quanto esso può realizzarsi solo dopo la piena comprensione del vero senso alla base dell’avvenimento.
Non si deve aver paura di provare dolore. Esso è insito nella natura umana e ci costringe a motivarci per fuggire da esso. Certo di fronte ad alcuni dolori incolmabili l’orizzonte di fronte a noi sembra oscurarsi ed ogni nostro respiro diviene un lieve sibilo nel silenzio.
Ma non c’è niente di più incredibile di un cuore che batte! Gioia, dolore, pazzia, depressione, amore cambiano solo il ritmo del battito che però rimane immanente! Ne facciamo circa 3 miliardi in una vita, nonostante le crepe in esso, nonostante perda pezzi lungo il percorso, nonostante il peso che porta si fa sempre più pesante, lui continua imperterrito fino all’esalazione dell’ultimo respiro.
È facile dire che si deve prendere forza da un dolore incurabile. Un “malato terminale” di cuore avrà un alone di tristezza in ogni sua emozione, non sa vivere fino all’ultimo ogni cosa perché ha sempre un pezzo mancante, eppure dai buchi neri nascono le stelle, dal dolore nasce la forza per inseguire il piacere perduto, dalla paura nascono battiti accelerati per farti sentire che sei vivo e che vuoi rimanere tale!
E allora quale è la verità? Veramente si prende forza dal dolore?
Personalmente sono arrivato alla conclusione che la volontà sia uno strumento nelle mani di un burattinaio invisibile chiamato inconscio. Le vere forze non nascono dalla consapevolezza ma sorgono in un campo invisibile di fiori di loto che affondano le radici nei più tetri antri della psiche umana. Non siamo noi a vivere nell’universo, ma è l’universo a vivere in noi. Quindi entriamoci dentro, scaviamo nella profondità e facciamo uscire la nostra forza, non cerchiamo fuori quello che abbiamo dentro, non continuiamo a chiederci quando questo dolore finirà, perché è inutile nessuna forza di volontà cosciente è abbastanza potente di fronte ad alcune cose.
Ovviamente pochi eventi, uno al massimo due durante il percorso di vita ti squarciano a tal punto le fondamenta del cuore, ed è incredibile, quasi inspiegabile, pensare che puoi aver provato qualsiasi gioia, la più grande che si possa avere, ma non sarà mai paragonabile alla maestosa emotività di un dolore che ti spacca l’anima!
“Dolore non ti chiedo di andar via
perché tanto non mi abbandonerai.
Volontà non ti chiedo di darmi la forza
perché non me ne darai mai abbastanza.
Cuore non ti chiedo di smettere di battere
perché non lo farai
finchè l’ultimo pilastro avvizzirà
cedendo all’impatto con la vita!”
Davide Mangani
[TheMangoBlack]