Ma l’hai capito che non serve a niente
Mostrarti sorridente
Agli occhi della gente
E che il dolore serve
Proprio come serve la felicità
La verità – Dario Brunori
Chissà in quale spazio ti trovi, in quale luogo hai riposto il tuo sguardo. Ormai il tuo tempo si è trasformato in ricordi danzanti, immagini dipinte nella mente e radicate nel cuore. Sapessi quanto il mio cercare si è lentamente interrotto come quegli uccelli che dopo continue picchiate e volteggi nell’aria si posano sul mondo. Tante parole sono assenti e tante sono continuamente presenti così il tuo tempo si è dilatato, ha catturato suoni e silenzi che mordono senza sosta pensieri e occhi. È fuggito quel bambino che accudivi con tanto amore, che sgridavi con tanta passione. Oggi sei una telefonata che non squilla, una parola non udita, un rimbrotto non detto. Questa vita è così strana, nostalgica, aggressiva, vibrante, piena di sorprese e il suo senso si perde ogni volta nel profondo dell’anima. Vorrei intraprendere quella missione su Titano, inseguire i miei minuscoli sogni senza abbandonare me stesso anche se oramai un recinto si è materializzato intorno a me. Solo un piccolo faro fa breccia lungo il cammino, una luce che inevitabilmente un giorno illuminerà altro. Sono stato un metallo prezioso e una moneta di poco conto, il tempo corrode ogni inganno e ti solleva da ogni ambizione. Non tutto può essere riparato con la colla o sostituito con un’altra cosa, le fratture spesso sono insanabili. Non è un vuoto quello che hai lasciato ma un’infinità di sorrisi che non fanno che bussare alla mia testa. Si è rotto quell’ecosistema familiare che avvolgeva lo spirito condiviso del vivere, oggi tutto ha un sapore amaro, un gusto che non sapevo apprezzare, difendere. Alcune persone pensano che il dolore vada gridato, dichiarato mentre non si accorgono della malinconia che ti soffoca nell’abisso del sentire. Chissà in quale spazio ti trovi, so solo che il mio è ancora pieno del tuo…
Francesco Colia