5 commenti

  1. Cecilia Ciama

    La realtà in cui l’uomo si evolve, dovrebbe restare scollegata da ogni idea di preminenza innata su altre forme di vita. L’assoluto non è poi qualcosa d’immutabile, i valori di riferimento sono relativi e mutevoli per ognuno di noi e variano nel tempo, come tutto ciò che ci circonda. Noi, gli unici esseri autocoscienti, non possiamo concepire l’assoluto come qualcosa di eternamente stabile solo per ritenerci degli esseri privilegiati, poiché parti di un qualcosa che nessuno è in grado di definire e dimostrare, usarlo come un vantaggio, per erroneamente giustificare ogni forma di prevaricazione, perché in fondo siamo soltanto cumuli di energia, malleabili, incontrollabili e senza memoria passata o futura.

  2. marilù

    Nell’uomo è innato il bisogno di sapere. E’ vitale per lui la scoperta poiché crede che lo conduca a compiere un passo in avanti rispetto all’insoluto. Tutto questo all’interno di un contesto circoscritto e relativamente alle conquiste avvenute fino ad ora, quindi delimitate da un tempo e da uno spazio. La scienza progredisce, ma non sarà mai abbastanza quello che fa perché ci sono troppi dubbi, tante sono le lacune da colmare. Il noto è poca cosa nei confronti dell’ignoto e si sa che una “verità”, ritenuta inconfutabile, possa essere smontata da un’altra e poi da… Così si “procede” all’in-finito con la consapevolezza di essere andati oltre tutti, oltre tutto e di aver realizzato in assoluto l’im-possibile. ( L’errore sta nell’ego-centrismo umano. Cambiando prospettiva, muterebbe la visione dell’esistere e l’umanità avrebbe una diversa “coscienza di sé”).

    • L’errore sta nell’egocentrismo umano…

      certo, anche se penso che sia imprescindibile per un essere senziente non essere condizionato dal suo stesso esistere.
      La scienza, che procede per errore e correzione, trovandosi davanti l’infinito e l’eternità, non potrà mai essere pervenuta alla conoscenza del tutto.
      Credo che sia nel procedere, e quindi nel viaggio umano, alla ventura nella materia, il significato stesso dell’esistenza, Misterioso, inafferrabile, ma reale.

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