9 commenti

  1. Che bello ri-leggere uno scritto di Pasquale! 🙂
    Trovo illuminante un’espressione usata qui da Pasquale “perdendo ogni forma”. Quell’ “ogni ” è, a mio parere, molto significativo. Mi pare che l’effimero delle nostre situazioni – il tran(s)-sito(rio) di cui parla il nostro autore – sia come la pelle dei serpenti, cioè un qualcosa che smette di esserci senza lasciar traccia della propria passata presenza, un qualcosa, altresì, di talmente esteriore da non essere contenuto in alcunchè, da non avere alcun contenuto. Penso alla brevità delle false emozioni che molti ricercano, alla velocità dello ‘stordimento’, dello ‘sballo’ (di qualunque genere: non parlo solo di vizi orribili come droga, alcol, sesso estremo, gioco d’azzardo, ma anche dell’ambizione sfrenata e soddisfatta a qualunque costo), che dura giusto il tempo di star male. E anche il malessere appare passeggero: basta una ‘dormita’ (anche e soprattutto nel senso figurato del sonno della ragione) e la ‘sbornia’ s-vanirebbe. Ma ad essere vana sarebbe in realtà un’ esperienza di tal fatta perchè all’oblio di essa seguerebbe non la ricerca dell’eterno ma un andare avanti a forza d’inerzia. Questa sarebbe, a mio parere, l’irrimediabilità virtuale di cui parla Pasquale. E il termine virtuale sarebbe, per uno strano gioco di parole che esisterebbe forse solo nella mia mente bislacca, il contrario di virtuoso.

  2. Eventounico

    Cari filosofi che andate a rovistare nelle soffitte dei pensieri…cosa mi tirate fuori ? Pensavo che questo testo fosse perito nell’effimero ricordo delle tante parole che uso per garantirmi una barriera contro il nulla.
    Forse l’affetto sta anche nel perseguire una comune persistenza.
    Vi abbraccio tutti e non per caso.

  3. Raffaella

    ho letto e condividso
    mi è piaciuto molto, l’ho sentito mio.
    La vita è sempre altrove
    di quotidianità spenta ci si ammala.
    E noi umanità postmoderna stiamo perdendo l’anima. Non riuscendo più a contattare le parti creative e vitali che ci spingono verso il sogno e il mondo dell’oltre senza i quali è impossibile vivere la dimensione futuro in senso costruttivo e trasformativo.
    Come percepire il sentimento di un divenire che trascenda caducità e momenti fugaci che ci depredano senza nutrirci
    e dunque sentire la vita come uno lento svolgersi?

  4. Dovremmo interrogarci sulla presenza o sulla persistenza nella memoria. Potremmo partire da Derrida o, come ho tentato, da un diverso punto. La ripresa di questo testo attua con impagabile benevolenza una persistenza che supera il nulla, quello nel quale ricadiamo ogni giorno consumando le battute che ci sono concesse nella parte che ci e’ stata assegnata. Nemmeno le scene sono adeguate. Tutto si consuma. Dunque quale tempo avremo se non quello dell’infinito ricordo di chi ci ha amato ?

  5. CCC

    L’effimero ha il suo ruolo, non di poco conto in una vita per sua natura limitata; per certi versi ci consente di guardare al domani. L’uomo è come l’acqua, se vuole trova il modo per evadere dal letto del fiume predestinato e gli spazi per costruire un futuro diverso in un mondo di uguali. Non siamo delle dune nel deserto, succubi delle raffiche del vento, qualcosa di nostro possiamo sempre aggiungerlo.

  6. Filosofi per caso

    Grazie Pasquale,

    ricambiamo l’abbraccio e speriamo presto di passare dalla soffitta al solotto! 🙂 Approfittiamo di questo piccolo spazio per dare il benvenuto anche a Raffaella ed a CCC 🙂
    Condividere e confrontarsi è sempre motivo di crescita e maturazione personale!
    A presto!

  7. Marco

    sono spesso colpito dalla “sintomatologia dell’effimiro” , oggi digitando su google : come affrontare il senso dell’effimiro , sono arrivato al presente sito che devo dire molto interessante in quanto allargandomi l’orizzonte….mi ha momentaneamente alleggerito la mente da una sofferenza esistenziale che non ha soluzione. Personalmente a tutt’oggi l’unica mia consolazione in questo ambito è la filosofia che mi piace chiamarla …l’ancora di salvezza di …ultima istanza…un pò quello che dovrebbe fare la BCE (Banca Centrale Europea) per salvare ciò che resta di questa Ns. Europa. Chi volesse un confronto con finalità consolatorie non esiti a scrivere.Ciao a tutti.

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