Leggera come la neve, arrivava al calare del crepuscolo, non vista.
Timida, accarezzava le gote umide, soave come una brezza ricomponeva con una carezza capelli arruffati.
Muta, penetrava come un profumo di confortanti memorie, cuori stanchi. Incoraggiava anime affrante, rinvigoriva ginocchia tremanti.
Intrepida, tratteggiava ponti dove il fallimento scavava abissi ed orizzonti nuovi di luce oltre la nebbia della sconfitta.
Sapiente, nutriva menti con alternative incalcolate e sicura guidava verso mete inimmaginate.
Nessuno sapeva il suo nome, ma solo lei era in grado di udire ed attendere quel silenzioso grido dell’anima.
Lei era la custode dei sogni e sapeva. Sapeva che nulla è più prezioso di un sogno e della sua capacità di trasformarsi e trasformare.
Antonella Foderaro