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Piccino, piccino, ubriaco di profumo, zampettava un topolino, tra radici e rami di un fiorente gelsomino.
Frastornato dal rumore, schivava passi frettolosi di distratti passanti, e occhi rapaci di uccelli migranti.
Altro non desiderava che al fresco sognare, quando una nocciolina scivolò dalla tasca di una saltellante bambina.
Attento, attento, si disse inquieto, per sopravvivere devi essere discreto, solo chi è invisibile è imbattibile!
Ma il pancino aveva una gran fame ed il topolino decise di rischiare.
Grigio come l’asfalto scivolò non visto, pronto ad ogni imprevisto.
Ma l’imprevisto si chiama tale proprio perchè non lo si può immaginare, qualcuno gli avrebbe dovuto insegnare…
La bimbetta (che a scuola invece ci andava) aveva imparato che per vedere l’invisibile ci vuole molta attenzione, generosità e tanta, tanta dedizione.
Antonella Foderaro