Vorrei tenerti per mano quando il tuo cuore stanco si arrenderà al nero volo del disincanto e confusa avrai perso la direzione dei sogni.
Non vorrei parole né una penna che macchi d’inchiostro la tua essenza. Un pennello piuttosto e colori a sufficienza per raccontare favole ai tuoi occhi.
Vedrai, non ci sarà più la guerra ad appesantire i passi, ma te ne starai sospesa e lieve su una cartuccia di vernice gialla che ti ridisegna il sole tutto intorno ed il cielo sarà il tessuto di ogni cosa e noi una miniatura che sfuma nella calda fantasia del giorno.
Non vedi? … una piccola promessa ci corre incontro con fare lieto, ha esili braccia e lunghe gambe. Qualcuno là più in basso attende ad una finestra chi forse non può far ritorno mentre io, che vorrei restituirti l’antico come nuovo, dipingo mille ed una notte sulla tela perché il mattino, appena sveglia, non ti scopra sola persa nel paesaggio e tu possa vestirti senza fretta – come un tempo – ancora una volta di noi due senza rimpianto.
Freccia e corda fedele del mio arco non puoi sapere con quali sguardi inseguo la curva musicale del tuo volo chiedendomi, colmando la distanza tratto a tratto, se ami più il vento del bersaglio e l’artista più dell’uomo.
Antonella Foderaro
L’artista e’ l’uomo, ma anche se non fosse così entrambi non potrebbero fare a meno di ringraziarti…
Sempre più brava!
Ti avevo persa…favoloso quello che scrivi e quanto è vero..
una piccola promessa ci corre incontro con fare lieto
desideri..
Un abbraccio Antonella
Semplicemente divina,resto ammirato