Qual è il pianto più pulito, quello che sgorga dal cuore o dalla mente? Quante fratture possono iniziare e quante si possono abbandonare quando il dominare è solo un provare. Vorrei avere quel potere che non ho e riportare le cose nel giusto desiderare, ma tutto quel che si è non modifica ciò che è. Tante stelle nel buio dell’universo come ci si può abbandonare alla finitezza? Crepe, sottili, che minano l’insostenibile voglia di essere. Ma l’essere può resistere, restare abbracciato al suo senso più vero? Strappi, duri, che scuotono l’irresistibile voglia di vivere. Ma vivere è permettere, respirare insieme al suo persistere? Tante cose dovrebbero seguire un corso diverso, la purezza è una piuma sospesa dal vento e ciò non può arrestare la sua inevitabile caduta. Perdere il controllo di un timone fragile perché non si può frenare il destino impreciso dell’esistere. La volontà è una roccia inerme, forte, solida e decisa ma non può nulla contro l’acqua dell’imponderabile, i luoghi sono immagini a tempo che oscurano ogni dubbio. Buffe vittorie che sfiorano volti, pensieri, persone e restare immancabilmente stretti al ricordo, al passato che non ha cambiato vestito ma solo odore. Non c’è una ragione precisa per la quale le strade dovrebbero seguire direzioni diverse eppure ciò accade con naturalezza, la pioggia è una nuvola che spazza via ogni luce accecante. Possiamo spingerci oltre ogni ragionevole azione e nonostante ciò i rumori vibrano nella testa come suoni logoranti. Quante volte abbiamo chiamato senza avere risposte? Ferite, aperte, che stringono l’infinita voglia di sorridere. Ma sorridere può bastare, calmare ogni dolore offerto? Ci rialziamo in preda alla follia perché tutto non può dissolversi come cenere dopo un fuoco, sarà questa la nostra pena? Pensieri, profondi che si sdraiano nell’immenso rifugio dei colori. Ma i colori possono mischiarsi e il controllo può per una volta smarrirsi in quello stupido ricordo.
Francesco Colia
Il pianto sgorga solo dal cuore e la purezza è l’ultima cosa che possiamo permetterci di perdere. Tutti siamo pieni di fratture e cicatrici, c’est la vie. A volte riuscire ancora a perdere il controllo è essenziale per andare avanti. Bellissimi i tuoi pensieri che spaziano, viaggiano, impossibile racchiuderli in una frase.
Quello che si è non modifica mai quello che è, e il controllo è solo l’illusione di poter reagire nel modo più giusto, opportuno. Ma poi per chi?
Preferisco il sorriso, quello profondo, non quello che maschera il dolore, perché anche se non si può modificare quello che è, almeno possiamo modificare noi stessi, e lenire un pò di dolore, e sono sicura che il sorriso può farlo. Chissà alla fine il ricordo può veramente diventare meno doloroso, e colorato.
Bellissimo post
L’essere può resistere se non è solo una vernice fragile su una tavola di legno (molto espressiva l’immagine).
Questa è la nostra fiducia e speranza il controllo non serve se la vita si fonda sull’essere!
Il tuo pensiero è un percorso in salita Francesco, ma fare ginnastica fa benissimo 🙂