
John Bauer
Sempre più spesso mi capita di riflettere su come la tecnologia e l’avvento di Internet abbiano cambiato il nostro modo di comunicare e come questo, a sua volta, abbia influenzato il nostro modo di relazionarci non solo con le cose e con gli avvenimenti, ma anche con le nostre stesse esperienze e con le persone.
Come è cambiato il nostro rapporto con i libri, ad esempio?
Un tempo il libro era qualcosa che si andava a prendere/scegliere in libreria. Rigorosamente usato se scolastico, finemente rilegato e possibilmente illustrato, se di nostra scelta. Lo si andava a cercare in biblioteca, se non più in commercio o troppo costoso. Lo si ammirava in un museo, protetto da una teca di vetro, se antico e raro o ci costava una fortuna da un antiquario.
Adesso non abbiamo bisogno di alzarci dal divano. Internet ci consente di collegarci con librerie e biblioteche: possiamo comodamente ordinare il nostro libro e riceverlo a casa, oppure scaricarlo sul nostro e-reader, o ascoltarlo mentre andiamo a fare la spesa, prima di andare a dormire, mentre cuciniamo, guidiamo, prepariamo il pranzo, etc…Possiamo fare una visita virtuale ai musei e sfogliare libri e codici antichi, senza che le nostre dita possano usurarne le pagine.
E chissà quanto altro ancora ci riserverà il futuro, forse un giorno potremo entrare in un libro, come il protagonista de La storia infinita ed interagire con la narrazione, determinandone il finale!
Come è cambiato il nostro rapporto con gli avvenimenti di cui i libri ci parlano? E il nostro rapporto con la lettura? E con gli autori?
Di recente mi è capitato di visitare un sito con il quale ho ben poco in comune, Unreal Engine (Epic Games), sito che sembra dedicato a giocatori esperti di video giochi, ma che in realtà è diretto più specificatamente agli sviluppatori (di video giochi e non solo).
In questo sito ho visto un brevissimo demo, Troll, che mi ha completamente rapita.
Mi è sembrato letteralmente di entrare in un libro fantasy, bellissimo! Ho sentito subito il bisogno di saperne di più. Si tratta di un gioco o del teaser di un film? È ispirato ad un libro? E il libro da quali avvenimenti ha tratto ispirazione? Chi è l’autore del libro, del video, dei disegni, dell’animazione?
E così ho scoperto con mia grande meraviglia che questo demo, realizzato in tempo reale da Goodbye Kansas e Deep Forest Films, diretto da Bjorne Larson, è ispirato alle opere di John Bauer, illustratore svedese di Jönköping, morto a 36 anni. Il demo ha come finalità di far vedere come le luci ed il complesso gioco di ombre, riescono a far sembrare reali personaggi virtuali (in questo caso l’attrice Alicia Vikander) e come questa tecnica possa essere utilizzata con successo in vari settori (in modo particolare il cinema).

John Bauer
La tecnologia mi ha consentito di entrare, senza leggere una riga, in contatto con un mondo, di fare esperienza di una serie di avvenimenti, di conoscere diversi personaggi, virtuali e reali, inventati e storici, autori in modo completamento diverso di opere e prodotti diversi.
Se l’arte crea ciò che ha fatto nascere la filosofia, ovvero la meraviglia, allora il modo in cui la crea e gli strumenti che usa, possono cambiare con il tempo, ma il risultato sarà sempre una scintilla che accende un fuoco che apre a nuove conoscenze.
Poco importa se la porta si apre grazie al click su un interruttore che ci consente di leggere una pagina in più di un vecchio libro prima di chiudere gli occhi e sognare o quello su un link che ci permette di accedere ad una conoscenza che altrimenti ci sarebbe preclusa. Meraviglioso è ciò che ci spinge a cliccare e quanto lontano, da quel piccolo gesto, saremo disposti a farci portare.
Antonella Foderaro