L’indeterminatezza del cercare, così appare nel luogo del pensare la nostra brama di felicità. Scritta, letta, urlata, abbracciata, lei resta sospesa come fumo in controluce, come polvere alzata in una mattina di sole. Riempiamo di significato le nostre azioni per render-ci migliori eppure siamo consapevoli del fatto che ciò che possiamo dominare è immerso nel caos più profondo. Corrono in nostro soccorso le definizioni, armi sofisticate per tenere a bada i sensi e le emozioni. Quante elucubrazioni seminate nella nostra testa, piccoli sementi di sopravvivenza per confermare ciò che sfugge al nostro controllo e così le domande più semplici svaniscono, ricoperte di rumori soffocanti, di incontri assordanti. Indossiamo sorrisi, cappotti di parole ben confezionati, etichette consolidate di verità dimenticate. Cos’è il nostro corpo? Un luogo, un tempio, un tempo? Ieri è perduto, un ricordo che non tornerà se non nei nostri pensieri, nei nostri passati attaccati come figurine in un album. Oggi è incomprensibile, sappiamo più del dovuto, deragliamo in ogni accaduto e così le domande pattuiscono un mondo plastificato, unico sodalizio accettato. Il corpo chiede al domani un’indulgenza che non arriverà, un segno animato dal nostro materiale più vero, l’anima. Struggenti sono le strade chiuse dalle risposte che non vogliamo ma vivere è una questione di presenza, anche la più buia o estranea. Vivere con tutto l’ardire di dire: oggi non ho voglia del domani, oggi non ho voglia delle risposte, oggi, soltanto e solo oggi.
Francesco Colia
Un post che si può solo ascoltare e condividere. Molto molto bello! Buon anno nuovo a tutti 🙂
Ogni giorno siamo diversi ed è in questa diversità che dobbiamo rincorrere il proprio io. Tutto scorre e tutto cambia, importante è trovare chi sei in quel momento; anche le domande che contano non avranno mai una risposta certa e immutabile. Il senso e il fascino della vita sta nei dettagli, dove l’anima trova le basi per costruirsi l’illusione che la felicità esiste o esisterà, altrimenti per noi tutto è perduto. Bellissimo e impegnativo il tuo pensiero!
Carissimo Francesco, riesci sempre a tagliare abil-mente la profondità del tuo pensare per offrirci uno spaccato della condizione umana. L’indeterminatezza del cercare, la brama di felicità è infatti un imprenscindibile della condizione di esseri umani. Bellissima la conclusione della tua riflessione nel senso che dai al vivere guardando all’oggi.
Non guardiamo al passato, non cerchiamo risposte non avute, il tempo scorre velocemente, non perdiamo tempo, afferriamo la felicita che ci viene dal presente e dal futuro!
Ringrazio di cuore tutti per essere intervenuti…
Mi soffermo solo su E. …la vita può essere colta a pieno solo quando ci poniamo delle domande e di sicuro non è la felicità che si deve rincorrere…il passato è parte integrante del tempo e non è una perdita…
E.?
Cecilia è l’iniziale della persona che continua a commentare con degli Alias… 🙂
Grazie 🙂
Scusate per tutti gli alias, guys
Sono solo una mamma che vive a New York a cui piace la filosofia e ha sempre sognato di fare l’attrice…..
Mi piace leggervi!