Poesia tratta dalla sezione “Una terribile tenerezza”
Alcune cose, Edizioni L’arcolaio Forlì 2010
Rosario
(al quale bisogna togliere la i)
Tra qualche tempo le arance non ci saranno più sul tavolo,
il venditore di talismani vede picche –
sognare ad occhi aperti
riesce bene ai morti e qualche volta ai bambini;
dipende dai punti di vista
o da quelle cose un po’ così
come il lato b dei quarantacinque,
le scritte sui muri non ci dicono più niente –
il vivere l’infanzia sotto la guerra,
le luci spente dei negozi
del tutto diverse dall’arte dell’apparenza –
solo un poeta ha raccolto una pietra da una tomba
un vano allarme
una diceria
e con pochissimi testimoni;
oggi invece c’è una grande folla
ognuno vuol dire la sua
con tutte queste parole ci si potrebbero riempire i vecchi,
grandi magazzini
o la pancia di una balena:
nessuno più si meraviglia del quotidiano –
c’è bisogno di emozioni forti.
Corpi appesi ai pali della luce
abbandonati tra le sabbie,
dimenticati da tempo nella stessa posizione,
come se fosse una fotografia di quelle dei settanta
con le nuvole sospese prima di partire in viaggio.
Mi piacerebbe risentire l’odore dei pini senza croste né sangue,
mangiare un pomodoro come una volta, senza lavarlo,
avere l’odore degli agrumi tra le mani
per ore ed ore dopo averli sbucciati
e non trovare tracce della sofferenza di chi li ha raccolti,
attraversare un fiume senza passare dal ponte –
trovare ancora il latte in bottiglie di vetro.
Lungo una strada polverosa
le figurine svolazzano al vento
e una donna a piedi scalzi sta calpestando i fiori;
cosa c’è di terribile nelle vostre vite?
La paura di guardare nel bosco
di andare via ancora
di non sentire più gli alberi
dimenticare la parola fratelli;
il venditore di talismani ride
in attesa del trasloco definitivo –
un po’ alla volta si sono chiuse le finestre,
sigillate le scatole
arrugginite le bocche,
infine le mani:
c’era solo un uomo prima della pioggia
che in una lingua difficile ha detto:
lavoro non ci sta
futuro non ci sta
amore non ci sta
(al quale bisogna aggiungere una n)
Carmine Vitale