Excelsior
Le storie seguono sempre dei percorsi imprecisi, piccole montagne russe che vanno in picchiata chissà dove. Il lato positivo è un film americano del 2012, interpretato da Bradley Cooper, Jennifer Lawrence e Robert De Niro. La pellicola ruota intorno ai protagonisti, Pat e Tiffany, al loro conoscersi e vivere ai margini della pazzia, di un vissuto tragico e difficile. Il titolo di questo CineSofia è: Excelsior!
Siamo soliti dividere la nostra vita in momenti positivi e momenti negativi, giornate splendide e altre pessime, insomma la nostra tendenza principale è quella di distinguere il bene e il male come se fossero la somma, un risultato. In verità sono proprio le situazioni difficili che permettono di aprirci, di dischiudere delle possibilità che neanche credevamo di avere. Accade senza che ce ne accorgiamo che non tutto il male viene per nuocere e non tutto il bene è un bene. Ciononostante il nostro sguardo può volgersi sempre al meglio se il nostro atteggiamento è positivo.
Pat Solitano: Excelsior! Lo sai che cosa farò? Prenderò tutta questa negatività e la userò come carburante per trovare il lato positivo, è questo che farò! E non è una stronzata, non è una stronzata, ci vuole impegno e questa è la verità.
Il mondo è un luogo difficile?
Non possiamo negare il fatto che tanti avvenimenti influenzano la nostra vita, spesso eventi duri e crudeli. Ciò che siamo è sempre una costruzione difficile in un luogo “ostile” ma meraviglioso. Cerchiamo molte volte di giustificare le nostre azioni sbagliate, il nostro pessimismo e dimentichiamo con facilità che siamo proprio noi gli unici risolutori di un cambiamento. Puntare su noi stessi non è un atto irresponsabile, non è un ripiego. Essere propositivi, determinati può concedere alle nostre giornate chance inaspettate e mai sperate.
Pat Solitano: Insomma, il mondo è già difficile così ragazzi, cazzo se è già difficile così, nessuno sa dire: Ehi, siamo positivi? Diamo un lieto fine a questa storia?
Può un episodio condizionarci?
Quante volte abbiamo pensato all’immutabilità della nostra vita e quante volte abbiamo recriminato su episodi o incidenti che l’hanno condizionata. Non vi sono regole che possono determinare il nostro vivere o almeno previsioni che possono eludere un evento. Non possiamo accettare passivamente tutto quello che ci accade ma non possiamo di sicuro opporre resistenza verso l’ingovernabilità dell’esistere. Una vita può cambiare la sua rotta per un semplice “incidente” e restare salda, nelle sue pur fragili traiettorie, nonostante innumerevoli eventi.
Pat Solitano: Io ho avuto un incidente.
Dott. Cliff Patel: Un incidente ti può cambiare la vita.
Cosa succede dentro di noi?
Tante cose avvengono dentro di noi, meteoriti che cadono nel nostro corpo come messaggi alieni o frecce che segnano la nostra mente in modo indelebile. Si può vivere a pugni stretti o essere aperti sempre a nuove sfide, la vita è difficile in ogni scelta ma capire cosa si è, avere la consapevolezza della propria “natura”, è la scelta più importante che ci possa capitare.
Pat Solitano: Insomma, praticamente ho vissuto a pugni stretti tutta la vita.
Dott. Cliff Patel: Sarà stato difficile.
Pat Solitano: Sì parecchio dura, soprattutto se non sai che diavolo sta succedendo, invece ora lo so, più o meno.
Mentire a se stessi, mentire su ciò che si è può portare a delle decisioni disastrose. Non è una questione su cui riflettere più di tanto perché si può sbagliare, sicuramente gli errori ci accompagnano giornalmente, ma rifiutare la propria indole può rivelarsi deleteria.
Tiffany Maxwell: Non essere bugiardo, noi non siamo bugiardi come loro.
Cosa ci spaventa?
Sicuramente la paura può avere dei risvolti negativi come positivi ma quella che mette a repentaglio la nostra identità è la paura di vivere a pieno ogni nostro respiro. Spesso si ha paura di vivere più che di morire e con il passare del tempo si rimpiange proprio questa nostra non-scelta. Si creano mostri che terrorizzano, paralizzano e proprio queste paure abbracciano ogni nostra possibilità di vita autentica.
Tiffany Maxwell: Tu hai paura di essere vivo, tu hai paura di vivere, tu sei un ipocrita, sei un conformista, sei un bugiardo, io mi sono aperta con te e tu mi hai giudicato, sei un grande stronzo, un grande stronzo…senti un po’ vieni qui, vieni qui, che vuoi fare con quella canzone eh? Vuoi passare tutta la vita ad averne paura? È una canzone, non farne un mostro.
Cosa sentiamo veramente?
Sentire, percepire, il dono più grande che ci è stato concesso eppure ostinatamente cerchiamo di celare questo nostro dono, le emozioni, in parole buie. Chiudiamo in gabbie silenziose le nostre sensazioni per paura chissà di che cosa anche se sappiamo bene cosa rende il nostro animo colmo di gioia e cosa lo rattrista. Tentiamo di domare quelle emozioni per paura di restare nudi di fronte a quel mondo ostile ma meraviglioso e non ci accorgiamo di perdere la strada del vivere, di smarrire l’unica possibilità che abbiamo di vivere. Quello che sentiamo non è solo il mondo, un mondo, ma un’esplosione di colori che dobbiamo solo abbracciare con forza.
Pat Solitano: Come direbbe il mio amico Danny, non sento altro che amore per te fratello.
Tiffany Maxwell: Tu la senti questa emozione?
Pat Solitano: Io non sento niente.
Dobbiamo spiegare qualcosa?
La tenacia che mettiamo nel trovare delle spiegazioni al senso della vita non porta sempre ai risultati sperati. Ci adoperiamo alla ricerca incessante di risposte che non di rado si rivelano insignificanti. È vero, il mondo ci spezza il cuore, ci delude perché siamo sempre pieni di aspettative ma come possiamo essere vinti da qualcosa che non può avere delle spiegazioni precise? Possiamo circoscrivere ogni nostro tentativo esistenziale in azioni ridondanti ma dobbiamo capire una volta per tutte che la vita è pazzia, è una sana e indisciplinata curvatura che possiamo con spirito positivo, stringere … quindi Excelsior!!!!!
Pat Solitano: Il mondo ti spezza il cuore in ogni modo immaginabile questo è garantito e io non so come fare a spiegare questa cosa né la pazzia che è dentro di me, dentro gli altri ma indovinate un po’? Domenica è di nuovo il mio giorno preferito, penso a tutto quello che gli altri hanno fatto per me e mi sento tipo, uno molto fortunato.
Francesco Colia