5 commenti

  1. un gran bel post, quando mi sono trovato nella situazione di sofferenza anche io ho preso in mano questo testo e mi ha dato fiducia e conforto. Credo che il pregio di Giobbe sia il suo abbandono alla divina provvidenza ma ai nostri giorni dire queste cose passi per “uno fuori”.
    “La risposta a queste domande va ricercata nell’incontro diretto e relazionale con Dio” ecco forse dovremmo viverlo così il Natale.

  2. CCC

    La sofferenza, il dolore, si vivono in solitudine e silenzio e si metabolizzano con criteri talmente personali che un qualsiasi commento al tuo scritto rischia di diventare banale; di certo Dio non paga il 27!

  3. Lillo

    Per rimanere in tema pasoliniano, anche la sofferenza è uno scandalo.
    Per chi crede lo scandalo di dio, per chi non crede lo scandalo della natura, eppure in questo scandalo l’uomo conosce realmente se stesso e il vero amore di chi lo circonda.
    Giobbe ha avuto la doppia sfiga di moglie ed amici ipocriti, ingiusti e se dovessi sforzarmi di definirli direi miserabili 😉

  4. Oggi e secoli fa, i soliti dubbi, le solite paure e le solite domande a Dio. Mi ha fatto sempre girare la testa questo racconto. Sono convinta anche io che senza dolore non avremmo modo di conoscersi veramente. Indipendentemente dalle conclusioni a cui arriviamo, solo il dolore ci fa tirare fuori quello in cui crediamo, fino in fondo.
    Bellissimo post, in un momento veramente appropriato.
    Buon Natale!

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